Sognare in grande, impegno e dedizione per vincere ancora.

Cosa ha significato per te far parte della delegazione Italiana e di aver vissuto in prima persona come protagonista l’emozione dell’assegnazione a Milano-Cortina delle Olimpiadi 2026?

Essere stata membro della delegazione italiana a Losanna è stato per me un onore. Onorata di essere lì in un momento così importante per il nostro paese e soprattutto per noi atleti. L’Italia ha lavorato sodo per vincere questa sfida e aver fatto, in piccola parte, qualcosa anch’io, mi rende orgogliosa. Salire su quel palco è stato pazzesco; mi sono divertita e insieme a Sofia Goggia abbiamo regalato al CIO un momento e un racconto diverso da quelli già effettuati dagli altri membri della delegazione. Aver poi atteso il verdetto finale, schierata in prima fila, insieme a Malagò, Giorgetti, Zaia, Fontana, Sala, i sindaci, gli assessori e tutti i componenti del Team Italia, è stato un momento ancora più intenso, di vera unione nonostante i diversi ruoli che tutti avevamo.

Qual è il messaggio che arriva all’Italia da questo successo ottenuto lavorando in team?

Il messaggio più bello è proprio l’unione e la collaborazione che è stata tirata fuori da tutti i membri per arrivare all’obbiettivo. Abbiamo reso onore al nostro inno “fratelli d’Italia”: in quel momento tutti eravamo lì con un solo fine comune e abbiamo lottato insieme, aiutandoci l’un l’altro, per raggiungerlo. Questo secondo me è un messaggio di coesione che spesso in Italia manca, ma che a Losanna era invece vivo.

Quanto è importante “giocare in casa” per la tua preparazione alle Olimpiadi del ’26?

Avere le olimpiadi in casa avrà due facce della medaglia: la bellezza di poter gareggiare in casa, di fronte ad amici, famigliari, fan e parenti ma anche la preoccupazione di fare brutta figura di fronte a tutti questi. Quindi sì, sarà bellissimo ma sarà anche più difficile gestire le emozioni!

Come hai vissuto la scorsa stagione e quali gli obiettivi che ti riproponi per il prossimo anno?

La scorsa stagione è sicuramente stata quella che mi ha insegnato di più. Il post-olimpiade è stato veramente devastante. Tutti ti vogliono, tutti si aspettano qualcosa, e il senso di dover dimostrare il proprio valore prende il sopravvento. Il focus si sposta sul risultato, su quello che potrebbe succedere in caso di fallimento, su cosa si potrebbe perdere. Viene a mancare la motivazione, il divertimento e la grinta. Il risultato è stata comunque una buona stagione a livello di piazzamenti, ma a livello di prestazione non ero così soddisfatta. Il reset che poi sono riuscita a fare negli ultimi mesi, mi ha permesso di capire su quali mezzi lavorare per tornare al risultato. Alla vittoria. Il focus si è spostato sul percorso e non più sulla destinazione. Sono carichissima e convinta delle scelte tecniche che ho fatto quest’anno!

Cosa significa per te poter ricevere una sponsorizzazione da parte di uno sponsor locale come Taramelli srl?

Il sostegno da parte di uno sponsor locale, bergamasco, per me rappresenta il top. Sento fortemente l’appartenenza alla mia città e sono fiera quando, in giro per il mondo, porto con me le eccellenze bergamasche, come la Taramelli srl.

Giuseppe e Stefania mi sono subito apparse persone volute al lavoro, alla dedizione al lavoro, legate e vicine ai propri dipendenti. Pronte ad ascoltare le esigenze e a portare il loro sostegno quando necessario. Lo scorso anno, alla visita in azienda, mi sono subito sentita in famiglia, a casa. Accoglienza e calore, festeggiamenti alla bergamasca dove non è mancato un buon panino con il salame! Questo per me dimostra la semplicità e la genuinità delle persone.

Qual è il consiglio che vorresti trasmettere ai tuoi coetanei, ai giovani pensando al parallelismo tra lo sport e il lavoro?

Lo sport insegna a lavorare con obbiettivi, a cercare le strade migliori per raggiungere il traguardo, ad imparare dagli errori, a crescere, ad affrontare i problemi, gli spostamenti, la lontananza da casa, i fallimenti e le vittorie. Penso che non ci sia miglior scuola di vita per tutti, soprattutto per i più giovani che si affacciano al mondo del lavoro e rischiano di rimanere schiacciati dalla grandezza del mondo degli adulti. Il mio consiglio è quello di sognare sempre in grande: ho vinto una medaglia d’oro alle olimpiadi e chiunque potrebbe dirmi che ormai sono arrivata al mio obbiettivo e potrei fermarmi. Io non ci penso neanche, io sogno di vincere ancora, io voglio vincere ancora, con tutta me stessa. Volere è potere!

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